Expo2015: cibo e sprechi la vera sfida della Carta di Milano

primo piano vilniusIl mio intervento su Expo e la Carta di Milano pubblicato oggi sul quotidiano Corriere della Sera 

Ottocento milioni di persone patiscono la fame cronica, due miliardi sono affette da malnutrizione, altri due miliardi sono in sovrappeso e per questo soffrono di patologie varie. E ancora: ogni anno va sprecato un terzo della produzione alimentare globale, circa 1,3 milioni di tonnellate, una quantità che sarebbe sufficiente a nutrire chi è affamato. Tra i paradossi che segnano la nostra età, quelli che riguardano la ripartizione del cibo sono i più insopportabili: perché la disuguaglianza assume una forma letale, tenendo una parte cospicua dell’umanità sotto gli standard minimi di vita e di dignità. Una disuguaglianza che colpisce – come sempre accade – soprattutto un genere: sono le donne, nei Paesi in via di sviluppo, a coltivare la terra e a vendere i raccolti, ma il loro ruolo non viene riconosciuto e le società le tengono ai margini. Anche da questi squilibri nascono tensioni ed instabilità, guerre e migrazioni.

Il nostro Paese ha un’occasione importante e positiva per mettere al centro dell’attenzione queste sfide epocali. La Carta di Milano che viene presentata oggi, nell’imminenza dell’apertura di Expo2015, esprime l’ ambizione di non chiudere più gli occhi davanti alle contraddizioni che rendono così precaria la convivenza sul pianeta. Ridefinire il modello di sviluppo in termini socialmente ed ambientalmente sostenibili – ormai è chiaro a tutti – non è un’utopia, ma una necessità imprescindibile. Così come non è più rinviabile l’impegno degli Stati ad arginare il cambiamento climatico, che causa la distruzione di interi territori e la morte di migliaia di persone, oltre a contribuire a ridurre le risorse agricole. Al tempo stesso, colpire gli sprechi non è solo esigenza etica, ma urgenza economica se vogliamo evitare di essere sepolti dai rifiuti e dal loro costo. Le analisi e le proposte di soluzione in materia sono ormai largamente condivise: giovedì scorso infatti anche la Camera dei deputati, in una seduta molto partecipata, ha dibattuto e poi votato a larghissima maggioranza la mozione contenente gli impegni connessi alla Carta di Milano.

Sono impegni che riguardano non solo le istituzioni politiche, ma anche i cittadini, la società civile, le imprese. E questo mi sembra, insieme ai contenuti, un ulteriore aspetto positivo della Carta. I progressi veri e profondi si fanno solo se siamo tutti insieme a promuoverli: non c’è alcun cambiamento possibile se si pretende di imporlo dall’alto, senza il coinvolgimento di chi deve metterlo in atto ogni giorno nella sua realtà locale. La Carta chiama tutti i soggetti ad un esercizio democratico. Rilancia il valore della partecipazione su una delle questioni cruciali del nostro tempo. Fa politica nel modo più autentico. Spero che in tanti, soprattutto giovani, vogliano cogliere questa occasione.

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2 commenti su “Expo2015: cibo e sprechi la vera sfida della Carta di Milano

  1. Andrea Alioto dice:

    Presidente, in qualitá di cittadino italiano medio, non mi sento di poter stare tranquillo con un Presidente del Consiglio ed una legge elettorale del genere. La prepotenza e la sete di potere racchiuse in un unico uomo si stanno manifestando lentamente, ma concretamente giorno per giorno. Lei, che più specialmente, rispetto ad altri si trova a dover sottostare alla tirannia di un partito (spinto a proseguire dalle minacce di far perdere il posto di lavoro) le cui redini sono in mano a colui che è addirittura riuscito a scavalcare Berlusconi rendendolo un nulla a confronto, sa che cosa intendo dire. Noi italiani abbiamo vissuto un ventennio di dittatura camuffata con i governi precedenti, per poi lasciarla e ritrovarci, forse, a doverci confrontare con un ventennio di dittatura conclamata ed alla luce del giorno.

  2. Francesca Rastelli dice:

    On.Laura Boldrini, scrivo di nuovo qui dato que su facebook che ancora non mi sono abituata ho fatto degli sbagli, ho saputo per quella via del suo viaggio qui a La Plata dove abito, le hanno fatto sapere que in questa cittá abitano tanti marchigiani? Io sono nata a Matelica mi hanno portato via dalla mia terra ai nove anni, togliendomi come a tanti altri bambini crescere nella mia patria, con le consequenze le quali Lei deve conoscere bene dato la sua preoccupazione, per gli immigranti che ora si trovano in Italia. Qui si trovano persone nate a Macerata, Camerino, Tolentino, Recanati Gagliole , e via dicendo. Ci sarebbe piaciuto conoscerla e salutarla, nonostante questo, le porgo i saluti di tutta la famiglia marchigiana della Plata que formano parte del nostro Caro Circolo Marchigiano di questa cittá che ci ha accolti,
    un abbraccio
    Francesca Rastelli