
“Riduzione del costo del lavoro e flessibilità scelte miopi”
mercoledì, 31 Maggio 2017
di Elena Todini
La nostra avventura inizia su un traghetto diretto a Ventotene.
Trascurando le facce assonnate siamo sveglissimi, impegnati nelle primissime, timide, chiacchierate con i ragazzi di Berlino incontrati a Formia. I giovani di Parigi ci aspettano sull’isola e un altro gruppo di tedeschi ci raggiungerà la mattina dopo. I giorni che ci attendono sono fitti di impegni e sappiamo che dovremo lavorare duro ma non possiamo fare a meno di provare un senso di rilassatezza vacanziero mentre attracchiamo nel porticciolo di Ventotene.
Iniziamo a lavorare subito, tutti insieme, con naturalezza, e la timidezza iniziale si scioglie nei primi dibattiti. Tema guida: l’Europa. Le opinioni sono tante e una delle prime difficoltà che incontriamo è nella sua definizione. Cosa è? Una federazione? Una confederazione? Un continente? Una “unione”? E poi, cosa vogliamo che cambi? Moltissime domande ma ognuno si fa coraggio e regala agli altri il proprio contributo. Su questo siamo subito d’accordo: vogliamo un’Europa più unita, e non in senso economico e basta; vogliamo un’Europa unita a livello politico e sociale, in grado di valorizzare le diversità culturali che già coesistono senza però appiattirle. Ecco, unione non deve significare omologazione. I francesi sono categorici: la Francia è troppo patriottica, ha bisogno di conservare la propria identità. Ma questo orgoglio di appartenenza necessita un’estensione in senso europeo.
Dopo un paio di giorni il frutto di dibattiti infiniti e spossanti è già un pezzo di carta. Lavoriamo sulla terrazza affacciata sul mare o nella scuola dell’isola intitolata ad Altiero Spinelli, divisi in gruppi, ordinati, rispettosi, alziamo la mano e ci ascoltiamo. Se alcuni argomenti ci trovano tutti d’accordo altri, più controversi, come immigrazione, accoglienza e rispetto, sono difficili da affrontare e ci dividono. Discutiamo, alziamo la voce e dobbiamo imparare a non essere rigidi e a metterci in discussione. Facciamo i conti con il senso di insicurezza che ci rende sospettosi e cauti nell’affrontare temi come pace, sicurezza, terrorismo.
Ci scopriamo simili, ci riconosciamo nelle espressioni, nella gestualità, negli interessi degli altri. Ci scopriamo diversi, i berlinesi, con le loro pelli chiarissime, aggredite in poche ore dal sole italiano, i francesi, così francesi, e noi italiani, un po’ più chiassosi. Ci dicono che l’italiano suona come una musica, che mette allegria e che esprimiamo con le parole tutte le emozioni. In qualche giorno siamo come fratelli, parliamo con tutti e condividiamo i pensieri più personali: di questa esperienza ricorderò soprattutto l’umanità delle persone che ho incontrato, lo scambio vero che abbiamo avuto, il nostro entusiasmo, la voglia di cambiare le cose.
Porto a casa una lattina di cetrioli tedeschi e tanti bei ricordi: la stanchezza a fine giornata, la soddisfazione nel tenere in mano il risultato dei nostri sforzi, la via lattea che ci sorride mentre galleggiamo nell’acqua scura. E il sogno scritto da 31 giovani europei di un’Europa inclusiva, giovane e sicura, che dia voce alle nostre differenze e ci accolga in un momento storico che ci piega alla vulnerabilità.
Tredici articoli non numerati e un “Plan of Action” perché, di questo siamo certi, non volevamo scrivere una lista di belle parole e utopie vuote ma offrire spunti giovani e creativi, forse ingenui ma concreti, tangibili. È un documento acerbo, frutto del lavoro di un gruppo affiatato e di sudati compromessi, condito di sogni e speranze. La prossima è che il documento venga letto da tante persone ma le premesse sono incoraggianti. La nostra ‘Dichiarazione di Ventotene’ con i suoi ‘Suggerimenti attuativi’ è già stata consegnata nelle mani della Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini proprio a Ventotene nel corso di un dibattito pubblico in piazza.
E il prossimo 20 giugno 2017 una nostra delegazione la porterà anche al Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. Ci sembra di aver fatto centro, ma siamo appena all’inizio.
Elena Todini ha 17 anni ed è una studentessa del Liceo Pasteur di Roma. Ha partecipato al Ventotene Europa Festival, ideato e organizzato dall’Associazione non profit La Nuova Europa. E’ autrice, insieme ad altri 30 coetanei, della Dichiarazione di Ventotene. La sua passione è viaggiare e sogna un futuro che le permetta di veder il mondo e di rimanere creativa. Su cosa “fare da grande” ha idee ancora un po’ confuse ma spera di riuscire presto a fare chiarezza.
Un plauso a Elena Todini, approvo e condivido l’Iniziativa e la finalità dei 30 giovani Europei confluiti a Ventotene, luogo simbolico, allo scopo di studiare un Docomento Costitutivo per la nuova Europa ” inclusiva ,giovane e sicura”.. Attendo che la Presidente della Camera Laura Boldrini renda pubblica la bozza del testo del Documento, con l’elaborazione collettiva dei giovani, quale contributo culturale, che auspico, possa essere utile e prezioso suggerimento ai Parlamentari Europei. Appoggiare questa coraggiosa e lodevole iniziativa di giovani Europei Attivi, penso sia la cosa piu giusta e efficace per il nostro futuro. Alessandro Pipino Montebelluna (TV) 19/06/2017